La madre di tutte le battaglie ha fatto fare indigestione a Fortis. Molto meglio invece per Santander che, se ricordo bene ha rivenduto Antonveneta al Monte dei Paschi con un lauto guadagno. (Adesso i problemi potrebbero essere per MPS).
Ecco un po' di storia:
ABN AMRO: VINCE CORDATA RBS, CON OPA CONTROLLA L'86%/ANSA
20:13 lun 08 ottobre 2007
(ANSA) - MILANO, 8 OTT - Dopo un braccio di ferro durato quasi sette mesi si chiude la battaglia per l'olandese Abn Amro. Al termine della conta delle azioni conferite all'offerta pubblica, la cordata Royal Bank of Scotland-Fortis-Santander ha dichiarato di aver raggiunto l'86% del capitale superando la soglia minima fissata all'80%. Il consorzio dovrebbe quindi dichiarare per venerdì che l'offerta è 'incondizionata', dicendosi cioé soddisfatto per il rispetto di tutte le condizioni poste, e procedere quindi nei tre giorni successivi al pagamento delle azioni. L'operazione, la più grande mai realizzata nel mondo bancario, valuta Abn 71,9 miliardi di euro. Si tratta di una conclusione ampiamente attesa, dopo che già venerdì, e con l'offerta al foto finish, si era ritirata dalla gara la rivale Barclays. Ma è un esito destinato comunque a portare con sé un nuovo cambio degli assetti proprietari dell'italiana Antonveneta, visto che gli accordi tra i tre istituti della cordata prevedono che la banca padovana vada agli spagnoli del Santander, assieme agli asset brasiliani dell'Abn. Antonveneta passerà così nuovamente di mano, ad appena un paio di anni dall'altra battaglia campale che aveva visto contrapposti la stessa Abn e un pool di investitori, passati alla storia come 'i furbetti del quartierino'. Il consorzio belga-spagnolo-scozzese che rileva l'Abn ha già dichiarato piani di riduzione del personale per oltre 19 mila unità, stimando risparmi e maggiori ricavi per 4,3 miliardi entro il 2010. In termini economici, comunque, l'operazione rappresenta una sfida più che impegnativa, valutando l' Abn Amro tre volte il valore di libro, ben oltre cioé analoghe operazioni realizzate recentemente. I titoli di Royal Bank of Scotland a Londra hanno così reagito con prudenza al timbro dell'ufficialità sulla vittoria per l'Abn, con una flessione dell'1,6%. Cautela anche per Fortis (-0,9%) e per il Santander (-0,6%), che assieme agli alleati scozzesi procederanno così a giorni a mettere in atto l'annunciato 'spezzatino' delle attività di Abn. Per la propria quota gli spagnoli metteranno sul piatto 10,9 miliardi di euro, e per ora si astengono dal commentare le voci di ripensamenti e di una possibile rinuncia a Interbanca a favore delle sole attività al dettaglio. Grazie ai 1.000 sportelli oggi sotto l'insegna dell'Abn Amro, comunque, il Santander diventerà il primo istituto straniero in Italia. A Fortis andranno invece per 24 miliardi l'unità olandese nel consumer banking di Abn e le attività nel paese nell'asset management e nel private banking. Royal Bank of Scotland, invece, acquisterà per 16 miliardi le attività dell'Abn in Asia e nell'investment banking.(ANSA).
Bisogna aspettare che si sappia quanto gli "households" americani saranno effettivamente intaccati da tutte queste manovre di salvataggio governative.
Se l'America decide che bisogna salvare il sistema finanziario "a tutti i costi" una cosa è sicura: il Debito Pubblico americano aumenterà ( e qui mi fermo perchè le stime vanno dal 90% sul Pil fino al 120% del Pil).
Il dollaro si indebolirebbe per vari motivi che è inutile ricordare a uno come te...
Però c'è un limite.
Per quanto possa cadere, l'economia REALE (manifatture, servizi SERI, tecnologie avanzate...) degli Stati Uniti è troppo grande.
Insomma, non stiamo parlando dell'Argentina.
Di conseguenza, anche gli altri player globali sarebbero costretti ad abbassare il valore della loro moneta.
In termini relativi, quindi, fatte le premesse di cui sopra direi ribasso del dollaro fino ad un certo punto (1.7 vs euro?).
Poi "guerra"...le conclusioni le lascio a te.
Comunque è veramente difficile prevedere.
Chi è appassionato di Macroeconomia sta vivendo tempi mitici...bechè spaventevoli.
ciao
12:06 PM
Ciao Azimut, sono d'accordo con te sul fatto di tempi mitici per la macro, ma non sono d'accordo sull'aumento del debito pubblico.
Le passività delle banche nazionalizzate non diventano debito pubblico, è una leggenda metropolitana. Questo lo dice il buon senso e lo dicono le regole di contabilità nazionale. Il debito aumenta solo se e quando il processo di smobilitazione delle attività delle società salvate porti a vere perdite, e ciò non è affatto detto che accada. La Svezia insegna. Nel nostro caso Aig, Fannie & Freddie potrebbero portare, in conclusione, ad un guadagno per il governo.
Si sta montando troppo pessimismo sulle conseguenze delle prossime mosse.
Per quanto riguarda i tassi, spesso mi capita di essere d'accordo con Mago G. E' possibile che in futuro si possano vedere tassi USA verso il 10%, ma dal mio punto di vista questo accadrà solo se il Petrolio ripartirà verso i 200$, in quel caso sarà probabile vedere un Dollaro contro Euro verso quota 1,80, prima del grande recupero.
ciao
Bud Fox