Come nel 33: un Bivio Storico. Torniamo alla saggezza di Kohl, e di Roosevelt
Cari amici, io il mondo l'ho visto.......
Ho visto in presa diretta la caduta del muro e le trasformazioni in Ungheria, Polonia e Rep Ceka.....
Ho Visto il sud Italia.....
Ho visto Dresda l'anno dopo l'unificazione: un immenso cantiere.......
In ecomia sono un liberale, non amo lo stato e odio la burocrazia. Mi piace la concorrenza e la competizione, anche quando è spinta al limite.
Ma so che in certi momenti serve la Politica, con la "P" maiuscola che non va confusa con lo stato nè con la burocrazia.
Ci sono momenti in cui la Politica deve intervenire e ridisegnare le priorità è deve utilizzare tutti gli strumenti per farlo. Strumenti sia Legislativi che Economico/Finanziari.
Oggi la Priorità è: Salvare le società europee da una crisi gravissima. Una crisi che, se non corretta, porterà alla deindustrializzazione selvaggia , al collasso dell'economia e quindi a impensabili disastri di tipo sociale compreso azioni violente non prevedibili per estensione e gravità.
La crisi è già in stato molto avanzato. Paragonabile in alcuni stati alla cancrena del corpo umano. Come nel caso di malattie gravi che portano alla morte, è necessario intervenire in fretta, con medicamenti radicali e bisogna usare spesso sistemi non convenzionali .
Ora chiunque abbia un po’ di esperienza concreta di gestione di aziende private in Italia ed Europa ed oggi non sia in pensione può spiegare che le due malattie più gravi di cui soffre l’Europa oggi sono:
- L’eccesso di burocrazia. Vera cancrena che sta distruggendo anche gli arti più sani ed attivi.
- La mancanza di moneta (Credito, Risparmi, Redditi sono tutti in calo contemporaneo) che è la linfa vitale dell’Economia. Ora un paziente anemico non si cura con un salasso e l’economia in coma si cura solo con una fleboclisi di plasma. Oggi il plasma lo può apportare solo il mondo pubblico (stati, e UE)
Siamo al bivio. In questo momento, così come nel 33 (all’apice della crisi del 29) ci sono solo 2 grandi strade:
- L’intervento della politica con 2 grandi manovre:
- La prima di sviluppo attraverso un grande piano di investimenti pubblici che invertano l’attuale trend negativo e riportino l’economia tutta (anche quella privata delle Banche, delle Imprese e delle Famiglie) a riprendere un corso positivo . Il piano per essere efficace deve essere pari ad almeno il 3/4 % del PIL UE e durare per almeno 3/5 anni in maniera decrescente. Il piano finanziario per non trasformarsi in spesa inefficiente deve essere utilizzato per incentivare attività di investimento privato fatto in regime di concorrenza (in questo il buon Monti dovrebbe essere un maestro)
- La seconda è il taglio drastico della burocrazia che parte dalla riduzione di milioni di norme, normuncole e cavilli che a tutti i livelli (dalla UE agli stati fino alle ultime circoscrizioni, bonifiche, ASL etc) hanno posto le premesse per la morte del malato. Il taglio delle Norme deve procedere di pari passo con il taglio dei burocrati da destinare ad incarichi operativi. Io saprei come fare, la cosa è di una semplicità incredibile. Basta riportare le regole al centro, a livello di stato o di UE disboscando le migliaia di regole, usi, formulari, moduli differenti emanati negli anni da amministrazioni locali che hanno scambiato l’autonomia locale, (che vuol dire decidere localmente) con la produzione locale di regole, regoline, format, volti a regolare tutti e tutto.
- L’altra strada, è il disastro, la violenza e l'uomo forte : è lasciare che le forze della distruzione facciano il loro corso. Distruggendo prima l’economia UE, poi le sue istituzioni e poi avviare una nuova fase di tutti contro tutti tra stati e all’interno degli stati (Separazione del Belgio, Separazione dell’Olanda, separazione dei paesi Baschi, separazione del Nord Italia dal Sud e così via) con un’escalation di povertà, di violenza, di masse sempre più refrattarie alla politica ragionata e sempre più propense ad accogliere l’uomo forte, il salvatore che riporterà l’ordine.
Io preferisco la strada presa da Roosevelt e da Keynes nel 33 piuttosto che quella sperimentata (politicamente) dalla Germania negli stessi anni .
Io preferisco la strada presa da Kohl quando nell’89 fece l’unificazione delle due Germanie regalando ai tedeschi ex DDR un marco Nuovo in cambio di un vecchio e inutile marco della DDR. Anche allora si opposero in tanti. Di fatto era un regalo immenso di Bonn, un regalo della democrazia agli ex comunisti, un immenso trasferimento di ricchezza. Oggi nessuno ricorda le polemiche di allora, così uguali alle polemiche di oggi.
Io preferisco il piano Marshall che aiutò i paesi sconfitti a rinascere piuttosto che gli orrendi obblighi imposti alla Germania nel 1919 per rimborsare i danni di guerra. UK e Francia allora ignorarono le proposte più sagge dei 10 punti di Wilson (presidente USA) e affamarono la Germania ponendo le premesse alla II Guerra Mondiale.
Oggi non rifacciamo gli stessi orrendi errori e per di più non facciamoli in nome di un Euro che è solo un’astrazione, creata dalla politica. La politica si riappropri della sua funzione.
In questo senso la Politica economica andrebbe a realizzare in concreto quanto indicato nella Enciclica del Papa:
“Quando la logica del mercato e quella dello Stato si accordano tra loro per continuare nel monopolio dei rispettivi ambiti di influenza, alla lunga vengono meno la solidarietà nelle relazioni tra i cittadini, la partecipazione e l'adesione, l'agire gratuito, che sono altra cosa rispetto al “dare per avere”, proprio della logica dello scambio, e al “dare per dovere”, proprio della logica dei comportamenti pubblici, imposti per legge dallo Stato. La vittoria sul sottosviluppo richiede di agire non solo sul miglioramento delle transazioni fondate sullo scambio, non solo sui trasferimenti delle strutture assistenziali di natura pubblica, ma soprattutto sulla progressiva apertura, in contesto mondiale, a forme di attività economica caratterizzate da quote di gratuità e di comunione.”
Apparentemente sembra utopia, ma nella realtà è un esempio infinito di saggezza e deve far riflettere se proprio un Tedesco come Kohl l'ha realizzata pochi anni fa.
Rinunciamo tutti a qualcosa per un bene superiore: La pace, la giustizia e lo sviluppo armonico. Questo non è il momento dei calcoli da Ragioniere, è il momento della Politica degli statisti disinteressati.