finanza e politica

giovedì, giugno 14, 2012

Il default di grandi stati non è un'ipotesi razionalmente percorribile

Dalla slide di (Raul Pol inserita nel post precedente) si evince facilmente che tutti i paesi (compreso lo mitica Cina, la Germania e tanti altri...) hanno un debito aggragato (pubblico e e privato) che è 2, 3 a volte 4 volte il PIL.


Ora la domanda in un profano è: chi sono i creditori?

La risposta è banale, essendo il mondo un sistema chiuso (non abbiamo debiti con i marziani) i debiti e i crediti si incrociano in una inestricabile ragnatela dove stati, banche, aziende e cittadini sono di volta in volta debitori e creditori.

Perchè allora la questione è fondamentale. Ebbene molti economisti, politici, investitori continuano a dire che il problema numero 1 è il debito. Che il debito è insostenibile e che quindi bisogna fare default e solo dopo si potranno rimettere a posto le cose.

Il problema (e se qualcuno legge gli allegati al libro di tremonti "uscita di sicurezza" dove spiega chi è indebitato con chi nella UE) è che se qualche grande paese inizia a fare default inizia l'effetto domino. Uno a uno crollano prima tutte le banche e poi l'intero sistema. perchè poi crollano anche i derivati e le banche faranno la fine delle case emiliane che stavano sotto le torri (sono rimaste su ma sono state seppellite dalle macerie delle torri)

In conclusione

1) il default anche parziale o guidato di un grande stato è possibile, ma è un'opzione simile alla guerra nucleare, (chi la scatena distrugge l'avversario ma poi viene distrutto a sua volta)

2) l'intelligenza umana deve proporre altre soluzioni, trovare mediazioni, acquistare tempo per disinnescare l'opzione guerra nucleare (default a domino del mondo finanziario). Certo nel mondo c'è sempre una certa percentuale di soggetti che pur di dimostrare che hanno ragione e per sopraffare gli altri sono disposti perfino ad immolare se stessi, quindi comprendo le pulsioni di chi tutti i giorni dice che dobbiamo ristrutturare il nostro debito, ma ahimè l'Italia non è una azienda, è troppo grande, porterebbe l'Europa allo sfacelo, Germania compresa e poi cadrebbe la Svizzera, e l'intero sistema.

L'ipotesi del default dell'Italia  è un'ipotesi pertanto razionalmente impercorribile (non dico che non può succedere) ma non è razionale, come non è razionale lanciare un attacco nucleare.

Su questo bisognerebbo ragionare osservando il grafico dei debiti aggregati di Raul Pal. (inserito bel post sotto)



2 Comments:

  • Duca il problema di questa crisi è la LEVA, sono d'accordo con te che non abbiamo debiti con marziani e che quindi tutto si compensa, ma essendoci Leva si sono creati soldi finti e quindi ci sono più debiti di quanto ci possano essere crediti, finchè l'effetto deleveraging non si esaurirà non sarà finita la crisi. Nel 1929 durò circa 15 anni, qui è appena iniziata.
    O si temporeggia e quindi si lascia defluire con lentezza, oppure se esplode tutta d'un colpo sono cazzi!
    Questo è il rischio che stiamo correndo
    ciao
    Buddy

    By Anonymous Anonimo, at 11:57 AM  

  • Concordo..... al 100%

    ma l'intelligenza politica (se c'è) deve trovare i sistemi per disinnescare la "bomba atomica")

    (In ogni caso anche i derivati sono poi totalmente incrociati)

    By the way..... come ti va.... dico in generale?

    By Blogger duca, at 1:22 PM  

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