finanza e politica

martedì, marzo 02, 2010

Il solito Tremonti: parla poco ma lavora molto.

Io stimo Tremonti. lo so che mi attiro l'antipatia della maggioranza degli Italiani ma bisogna dire la verità e Tremonti è un grande e adesso spiego i motivi:
  1. E' coerente con se stesso, poche sparate demagociche e tanta concretezza: nel suo primo libro bianco sulle finanze italiane all'epoca del I governo Berlusconi (che io mi sono letto tutto) Tremonti spiegava che "aveva trovato migliaia di persone al Ministero delle Finanze addette al contenzione (credo 13.000) ma nessuna con il potere di firma.....cioè nessuna poteva concludere i contenziosi con i potenziali evasori e incassare". E' facile capire che da quel vizio derivava tutto il resto, e quindi le sparate del Ministero che in tutti questi anni annunciava evasioni megagalttiche ma che poi non incassava quasi nulla dagli evasori perchè i procedimenti non finivano mai. Ora le cose stanno cambiando e le direttive di Tremonti si vedono. Niente parole ma fatti. Così gli incassi per le penali degli evasori raggiungono livelli record, mai visti prima. Vedi Link.
  2. Lo scudo fiscale e il nuovo dipartimento della Finanza per scovare reati sull'estero. Anche qui il tremonti pensiero è stato applicato con forza e i risultati si vedono. Mentre in Grecia i capitali scappano e il sistema collassa in Italia i capitali ritornano con 2 benefici uno fiscale e uno sugli investimenti, ma soprattutto con il beneficio maggiore: la fiducia dei mercati che non attaccano l'Italia. Inoltre le minacce contro chi ha fatto "reati" finanziari sull'estero si sta tramuntando in realtà e affari grandi e piccoli emergono (vedi Fastweb) e presto arriveranno anche gli incassi.
  3. E' stato il primo a segnalare i problemi delle Banche. Ricordate gli attacchi a Fazio, e le segnalazioni contro Capitalia per gli affari Parmalat e Cirio. Perse il posto per quello. Gliela fecero pagagare, ma Tremonti anche allora aveva visto giusto.
  4. Contrario alla burocratizzazione della UE e all'apertura troppo rapida dei mercati. Anche lì Tremonti è stato tra i politici importanti uno dei primi a segnalare il pericolo per le notre produzioni dovuto ad un allargamento senza regole dei mercati UE alla Cina e all'India e ai paesi dell'EST. Ha sempre messo in guardia contro un processo troppo rapido di apertura e la conseguente perdita di competitività delle nostre imprese e la delocalizzazione. Qualche anno fa la sinistra e Prodi in testa lo sbeffeggiava per questo.

Personalmente non valuto un politico per le sparate che fa in TV con le quali si può essere più o meno in accordo. No, un politico va valutato per quello che realizza nel tempo in coerenza con ciò che ha detto (ovviamente tenedo conto che viviamo nella più grande crisi economica del dopoguerra).

Tremonti parla poco, e quando lo fa può anche risultare un pò antipatico con i suoi modi da "primo della classe" ma nel lungo termine è coerente e lavora ogni giorno (con risultati tangibili) per tenere l'Italia lontano dal baratro. A lui va anche la gratitudine degli Italiani intelligenti che gli riconoscono la difficoltà di dover essere spesso impopolare. La sua è l'impopolarità del papà che nega ai figli "le paghette facili", ma che permette alla famiglia di non fallire!

Tieni duro Tremonti, fregatene dell'impopolarità degli ignoranti e prova a salvare l'Italia della sindrome Greca.

6 Comments:

  • Concordo su tutto ma hai tralasciato un tema: il Debito Pubblico.
    Tremonti è bravo, non c'è dubbio, ma ancora lo devo vedere sulla più grande sfida italiana: la riduzione del debito pubblico.
    Finora non ha dato alcuna prospettiva in tal senso...si è limitato al mantenimento (spesso giustificando che non possiamo smontare lo stato sociale).
    In futuro spero di essere smentito e di trovarmi a valutare un bel piano di rientro dal debito...
    Per adesso non mi rimane che aspettare che un buon politico si trasformi un grande statista.
    ciao
    azimut72

    By Anonymous Anonimo, at 1:59 PM  

  • Si hai ragione, ma è anche vero che ha sempre governato in tempi di grande crisi (quella attuale è colossale) e la riduzione del debito la si fa nei periodi di vacche grasse altrimenti si uccide il malato!

    By Blogger duca, at 2:43 PM  

  • Tutte le teorie economiche che ho studiato all'Università dicevano che lo stato deve essere anticlico: spendere nei momenti di crisi e risparmiare nei momenti di crescita.

    By Blogger duca, at 2:47 PM  

  • Non quando spendere sarebbe inutile.
    Questa è una crisi sistemica i cui sbocchi (esportazione? consumi interni? moltiplicatori keynesiani?) sono, secondo me, inutili o di poco respiro.
    Concordo che il rischio è uccidere il malato. Però, già adesso, si potrebbero fare dei tagli alla spesa pubblica interessanti che, anzi, darebbero piccoli stimoli all'economia (per esempio, semplificazione della struttura statale...ricordi le province??). Altro interventino sulla liberalizzazione delle professioni...ciao.
    azimut72

    By Anonymous Anonimo, at 4:32 PM  

  • Certo....ma lì Tremonti non basta. Ci vuole il consenso e Tremonti fa gà fatica a tenere a freno ministri e governatori delle regioni....figuriamoci se cerca di eliminare le province (cosa da fare insieme alle Camere di Commercio pubbliche) Gli sparerebbero addosso ad alzo 0.
    "La politica è l'arte del possibile". Oltre c'è solo il suicidio, una cosa è discutere su un forum una cosa è tenere la barra dritta quando tutto frana.

    By Blogger duca, at 5:20 PM  

  • non posso darti torto.
    A tal proposito ti invito a leggere questo bellissimo post pubblicato proprio ieri da chicago-blog.
    ciao
    azimut72
    http://www.chicago-blog.it/2010/03/02/anglosassoni-e-levantini-ii/

    By Anonymous Anonimo, at 9:10 AM  

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