Gli italiani che lavorano negli organismi internazionali amano fare autogoal
- L'Italia ha una politica estera ondivaga e soprattutto a causa di tutti i governi che si sono alternati non ha mai sostenuto i propri funzionari nel fare carriera, per questo a volte paga "vendersi" agli altri paesi
- C'è poi un atteggiamento esterofilo ed anti italiano che ci permea a tutti i livelli
Tutto questo ci svantaggia moltissimo perchè gli altri fanno sempre gioco di squadra e tendono così ad escluderci dalle trattative importanti o a penalizzarci quando si tratta di ripartire i budget. Personalmente penso che il nostro europeismo ci abbia penalizzato moltissimo belle trattative economiche. Inglesi, Spagnoli, Irlandesi sono sempre molto agguerriti e cercano di occupare con loro funzionari di fiducia i posti più rilevanti e poi ne traggono vantaggio.
Da Wall Street Italia:
Bologna, 18 mag. (Apcom) - In alcuni organismi internazionali come l'Onu c'è sempre qualche italiano pronto a fare 'autogol' e a "sollecitare un giudizio negativo sul proprio Paese". Per il ministro del Lavoro e del Welfare, Maurizio Sacconi, questa è una "stranezza" tutta italiana. Riferendosi alle polemiche a seguito delle critiche del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, nei confronti dell'Unhcr contro i respingimenti dei clandestini, Sacconi, oggi a Bologna per la campagna elettorale, racconta la sua esperienza all'Onu: "Sono un ex funzionario e come tale amo l'Onu, ma so anche che certe organizzazioni non sono perfette. Quante volte sono, a ben vedere, cittadini italiani quelli che stimolano giudizi negativi sull'Italia: è una stranezza che non si trova in altri Paesi". Infatti, continua il ministro "ho lavorato all'Onu e ho visto quanto generosi e tendenzialmente solidali sono ed erano i miei colleghi nei confronti dei loro Paesi di appartenenza". "Questa è la riflessione - aggiunge Sacconi - che io chiedo sulla presenza degli italiani in organismi internazionali. È triste constatare che c'è un segmento di cittadini italiani particolarmente attivi nel sollecitare un giudizio internazionale negativo sul loro Paese". Un comportamento "più che altro autolesionista e masochista in termini di appartenenza. Se uno va a ben vedere - prosegue - su tante cose c'è sempre 'cherchez l'italienne' che tira in porta". -->
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