finanza e politica

lunedì, maggio 18, 2009

Gli italiani che lavorano negli organismi internazionali amano fare autogoal

Nella mia esperienza con la UE mi è capitato spesso, soprattutto tra alti funzionari, di vedere italiani che non facevano gli interessi del proprio paese, ma anzi che spesso remavano contro l'Italia esattamente come citato dal Ministro Sacconi. Mi sono chiesto il perchè ed ho trovato 2 risposte:
  1. L'Italia ha una politica estera ondivaga e soprattutto a causa di tutti i governi che si sono alternati non ha mai sostenuto i propri funzionari nel fare carriera, per questo a volte paga "vendersi" agli altri paesi
  2. C'è poi un atteggiamento esterofilo ed anti italiano che ci permea a tutti i livelli

Tutto questo ci svantaggia moltissimo perchè gli altri fanno sempre gioco di squadra e tendono così ad escluderci dalle trattative importanti o a penalizzarci quando si tratta di ripartire i budget. Personalmente penso che il nostro europeismo ci abbia penalizzato moltissimo belle trattative economiche. Inglesi, Spagnoli, Irlandesi sono sempre molto agguerriti e cercano di occupare con loro funzionari di fiducia i posti più rilevanti e poi ne traggono vantaggio.

Da Wall Street Italia:

Bologna, 18 mag. (Apcom) - In alcuni organismi internazionali come l'Onu c'è sempre qualche italiano pronto a fare 'autogol' e a "sollecitare un giudizio negativo sul proprio Paese". Per il ministro del Lavoro e del Welfare, Maurizio Sacconi, questa è una "stranezza" tutta italiana. Riferendosi alle polemiche a seguito delle critiche del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, nei confronti dell'Unhcr contro i respingimenti dei clandestini, Sacconi, oggi a Bologna per la campagna elettorale, racconta la sua esperienza all'Onu: "Sono un ex funzionario e come tale amo l'Onu, ma so anche che certe organizzazioni non sono perfette. Quante volte sono, a ben vedere, cittadini italiani quelli che stimolano giudizi negativi sull'Italia: è una stranezza che non si trova in altri Paesi". Infatti, continua il ministro "ho lavorato all'Onu e ho visto quanto generosi e tendenzialmente solidali sono ed erano i miei colleghi nei confronti dei loro Paesi di appartenenza". "Questa è la riflessione - aggiunge Sacconi - che io chiedo sulla presenza degli italiani in organismi internazionali. È triste constatare che c'è un segmento di cittadini italiani particolarmente attivi nel sollecitare un giudizio internazionale negativo sul loro Paese". Un comportamento "più che altro autolesionista e masochista in termini di appartenenza. Se uno va a ben vedere - prosegue - su tante cose c'è sempre 'cherchez l'italienne' che tira in porta". -->