finanza e politica

giovedì, agosto 31, 2006

Pirelli & C

Io ne ho comprate un po': sia titoli che CW strike 0.7 e scadenza dicembre. Il titolo è sui minimi storici e i rumors potrebbero trasformarsi in cose concrete. In questo caso lo spazio di crescita potrebbe essere notevole!
Chi vivrà..........

STM: gli analisti non sono d'accordo

Allego un articolo apparso sulle agenzie di stampa, dal quale si può facilmente evincere quanto sia difficile analizzare una azienda. l'azienda è STM e visto che LL e Zener l'hanno messa nel mirino, mi sembra utile confrontare le opinioni di Citigroup e di Merril Lynch.

"STM Scommessa rischiosa Stm ;STM.MI> sarà zavorrata ancora per parecchio tempo dalla sua divisione chip di memoria e, anche quando sarà trovata una soluzione, magari una joint venture con Intel, i benefici non saranno immediati. “Pensiamo che la redditività della società non eguaglierà quella della media del settore, le valutazioni dovranno essere quindi coerenti”, scrive Paraag Amin, capo del team degli analisti di Citigroup in uno studio pubblicato ieri in cui consiglia alla clientela di vendere, “Sell”, il titolo (da un precendete “Hold”). Amin è convinto che dal piano di ristrutturazione, aggiornato a maggio 2005, c’è poco da attendersi in termini di miglioramento del margine lordo e, a 13 euro, quanto di buono potrebbe ancora arrivare è già incorporato nel prezzo. Amin suona la campana a morto nemmeno 24 ore dopo lo squillo di tromba di Merrill Lynch, intervenuta con uno studio a firma Andrew Griffin per ribadire che Stm è da comprare, “Buy”. A giudizio del broker la razionalizzazione nella gestione della clientela sta incomincia a dare i suoi frutti e sarà in grado di dare un contributo importante in termini di aumento dei ricavi e di market share. Sono inoltre in arrivo, già nel secondo semestre del 2006, i benefici alla redditività derivanti dalla riduzione del personale nell’Europa Occidentale, dal programma di riconversione degli stabilimenti che producevano wafer per chip di 6 pollici alla tecnologia che permette di salire a 8 o 12 pollici. Il titolo oggi si avvia a chiudere in ribasso del 2% a 12,91 euro, un passo all’indietro dopo cinque sedute in positivo che lo avevano portato a rivedere i livelli di 3 mesi e mezzo fa. Stm, nonostante il minirally, perde da inizio anno il 14%, decisamente peggio rispetto allo Stoxx europeo dei tecnologici (-2%) e anche rispetto all’indice mondiale dei semiconduttori di Philadelphia (-8%). Negli ultimi tre mesi però le azioni delle società italo-francese si sono allineate all’andamento dello Stoxx e, nelle ultime quattro settimane, lo hanno battuto. Per Griffin si tratta di un assestamento che lascia ben sperare mentre per Amin questo minimo segnale di risveglio va preso al volo per vendere. Il primo “Buy” di Citigroup risale al maggio del 2005 come scommessa sui miglioramenti della redditività che sarebbero potuti arrivare dal piano di ristrutturazione. Il raggiungimento di un gross margin del 40% è l’obiettivo annunciato, agognato, e mai raggiunto, dall’a.d. Carlo Bozotti fin dal 2003. Tre anni e mezzo fa i vertici del gruppo misero a quel livello l’asticella, dopo pochi mesi il raggiungimento dell’obiettivo fu spostato a fine 2004 e, quando risultò chiaro che sarebbe stato mancato, fu tolto dall’elenco dei target. Amin dichiara tutta la sua delusione per le speranze andate frustrate “siamo stati costretti ad abbassare le nostre stime ogni trimestre perché Stm non raggiungeva i margini che noi avevamo anticipato”. L’analista afferma che dopo aver guardato al passato non ha molto da sperare per il futuro. Nelle ultime 14 trimestrali la società ha mancato tre volte i range di ricavi e margine lordo e quattro volte li ha raggiunti di poco. Non è invece mai successo che li abbia battuti.Griffin invece preferisce dedicarsi ai risultati in arrivo dal fronte fatturato 2006: Stm con una crescita attesa del +14% dovrebbe riuscire a triplicare o quasi l’andamento del mercato di riferimento (+5% stimato). E qualche segnale incoraggiante c’è: la prima parte del 2006 indica che l’obiettivo è a portata di mano, i ricavi di Stm sono saliti del 14% e quelli del mercato dei chip dell’8%. 15:50-31/08"

mercoledì, agosto 30, 2006

La sinistra e il fenomeno dello schiacciamento dati

Mi ricollego a quanto scritto da Zener nel suo articolo "Impresa e competitività". Concordo conpletamente con lui sugli effetti che le nuove circolari di Visco avranno sulle imprese e la loro competitività e vorrei aggiungere alcune considerazioni generali:
1. è tipico dei regimi comunisti il tentativo di controllare tutto e tutti, di sapere tutto ciò che si muove fino ad arrivare al controllo sulle inprese e sulle persone. Io ricordo che nell'89 in polonia bisognava ancora chiamare i telefoni di stato per fare un numero telefonico. In URSS o in DDR (Germaina Est) tutto passava per i centralini, e non esistevano elenchi telefonici. Tutto doveva essere assolutamente controllato e controllabile. Oggi Visco parla di tracciabilità. E' cambiata la parola, c'è l'informatica ma i concetti sono gli stessi!
2. tutti si dicono liberali, e al governo parlano solo di liberalizzazioni, poi quando si vanno a vedere le applicazioni....... be' mi viene in mente la battuta di un mio vecchio collaboratore che avendo avuto a che fare con molte amministrazioni pubbliche gestite da DS mi diceva "quelli vogliono contarmi anche i peli del culo".
Terrificante!!!! anche perchè oltretutto anche lasciando da parte le teorie liberali, il conflitto ideologico, e prendendo per buone le assicurazioni del buon Visco sulla bontà delle sue intenzioni, rimane sempre un problema tecnico insormontabile. Quello che gli esperti chiamano "Effetto da schiacciamento dati". Quanti più dati possiedi, meno li controllli e ancor meno li governi. Il risultato finale è un sistema enorme, ridondante e totalmente fuori controllo.
Pensateci un po': per controllare tutti i dati immagazzinati saranno necessari altri controllori, e poi altri sistemi più efficienti, che necessiteranno di ulteriori impiegati, aumenteranno così i passaggi e diminuirà la possibilità di controllare realmente il sistema. In compenso aumenteranno ancora le spese della macchina pubblica e diminuiranno le imprese schiacciate da una serie di adempimenti inutili e improduttivi. Pensate al contrario agli imprenditori efficienti che chiedono dei "cruscotti aziendali semplificati" che sacrificano qualcosa alla completezza dei dati ma che permettono di controllare in tempo reale l'azienda e di prendere tempestivamente le decisioni.
Caro Visco la tua è una sub cultura anche dal punto di vista tecnico; per combattere l'evasione fiscale il metoto non è la tracciabilità di ogni singola operazione, no! Il sistema è quello di individuare alcuni indicatori (pochissimi e possibilmente semplici) con cui tener sotto controllo le imprese, e creare un gruppo di controllori capaci di osservare tali indicatori e che in caso di forti discrepanze possano intervenire e verificare ed eventualmente sanzionare i colpevoli, in tempi rapidi e certi.
Insomma non è con la tracciabilità di ogni singola operazione che si ridurrà l'evasione, ma con un sistema di controlli a campione, precisi, rapidi e con pene certe per gli evasori.
Ricorda caro Visco che il sistema dell'URSS che voleva controllare tutto è imploso su se stesso, in quanto il numero dei controllanti era divenuto superiore ai controllati. Oppure ricorda che nei manuali di management (made in USA) si dice che quando una azienda ha spese generali e amministrative (e qundi ha spostato il core su amministrazione e controllo e ridotto la produzione) superiori al 50% del fatturato non ha speranze!

Meditate gente! Meditate.

lunedì, agosto 28, 2006

Un saluto agli amici

Finalmente posso collegarmi ad una velocità adeguata, e allora colgo l'occasione per salutare tutti gli amici già attivi, a cominciare da Buddy http://www.trafficantevolpino.blogspot.com/ con cui concordo su tutto (ad eccezione della sua passione per "Madonna") per passare a Zener http://zener.blogspot.com/ che ho invidiato moltissimo per il suo viaggio negli USA, e che è tornato più attivo che mai con le sue analisi di bilancio (altro che la stampa ufficiale). Un saluto a LL http://www.rumorsrisparmio.it/ con cui oltre alla passione per i mercati condivido un odio viscerale per la Juve che ormai è solo vecchia e non più signora!
Un bentornato anche a Steve http://www.fuorimercato.blogspot.com/ che come me non ama l'informazione stereotipata delle TV. Da lui aspettiamo lumi sulle prossime mosse del Risiko bancario http://ilbanchiere.blogspot.com/. Sicuramente dimentico qualcuno, quindi un bentornato a tutti gli amici blogger che contribuiscono a rendere un po' più interessante l'informazione finanziaria.

Un mese di TV..........viva i blogger

Tutti gli anni trascorro qualche settimana sulle Dolomiti e in questo periodo mi porto una piccolo televisore con televideo. Così seguo i mercati e la sera mi guardo un po’ di televisione e soprattutto mi guardo i telegiornali. Durante l’anno il televisore rimane in cantina, imballato nel suo scatolone. Be’ alla fine dell’estate mi viene sempre una gran voglia di rimettere la tv nel suo scatolone. Quest’anno anche più del solito.
I telegiornali sono quanto di più banale si possa immaginare. tg1 tg2 tg3 e le reti del Berlusca......tutti uguali, con le stesse notizie ripetute all’infinito, mai un approfondimento, mai una indagine, zero! Banalità. Banalità e ancora banalità.
Prendiamo qualche esempio:
Il primo è la guerra del Libano.
Prima la solita litania sui bombardamenti e sui morti civili, poi si è spostato il tiro (mediatico) sulle truppe dell’ONU e le proprietà taumaturgiche dei nostri soldati che come per incanto porteranno la pace. Ovviamente il tutto è condito con le solite interviste a Prodi, D’Alema, e tutti leaders di partiti e partitini.
Nessuno si sogna di andare a vedere cosa è successo nell’85 alle nostre truppe a Beirut, nessuno che parla delle vere ragioni della guerra, nessuno che spiega che in Libano c’è di tutto, nessuno spiega le divisioni interne tra i Mussulmani, nessuno ricorda che i Palestinesi sono stati cacciati sia dai giordani che dai siriani, nessuno che ha il coraggio di dire che ci stiamo cacciando in un dannato casino, e che lo stiamo facendo senza nemmeno sapere il perchè se si esclude il desiderio di questo governo di compiacere Bush.
Ma andiamo avanti........gli sbarchi dei clandestini.............anche lì le solite notizie ripetute all’infinito, nessuno che ci racconta cosa succede dopo il loro arrivo, quanti rimangono in Italia e quanti vengono espulsi, o prima della loro partenza, quali stati li sfruttano, etc.
Finiamo con l’infornazione economica e finanziaria. Qui si rasentano poi livelli di ignoranza enormi. In questi giorni sta maturando la più grossa fusione tra banche degli ultimi anni. Anche qui le solite notizie date dai tg, senza approfondimenti, tutte rigorosamente uguali.

E allora spegniamola questa televisione insipida, che rende tutti coglioni. Amici blogger, meglio cento notizie non controllabili e non certificate, che la melassa indistinta della informazione delle televisioni generaliste.

lunedì, agosto 21, 2006

Fiat, Pirelli e STM.

Un saluto ai miei amici lettori (pochi ma buoni e soprattutto appassionati ai mercati). Sono in montagna, ma attraverso televideo e con il pc wireless continuo a seguire i mercati.
Molto difficile dire dove andranno gli indici nei prossimi giorni.

Certamente la questione libanese non è finita, ma forse non finirà mai, e quindi i mercati abitueranno a conviverci e non influirà più di tanto sui listini. Il problema piuttosto sta diventando tutto Italiano, visto che il nostro governo pacifista ci sta portando all’interno di una delle situazioni guerreggiate tra le più pericolose, senza nemmeno decidere come comportarsi (suggerisco di leggere il libro della Fallaci “Inshallha” che raccontava la storia della nostra precedente spedizione in Libano)

Sul mercato italiano mi piace molto Fiat che ha rotto la congestione tra 10,95 e 11,15 e che sta fuoriuscendo da un triangolo che potrebbe portarla a 11,5......11,8.
Mi piace molto anche Pirelli e C, che in caso di accordi potrebbe volare.

Inizia a piacermi anche STM, ma aspetterei un pull back per entrare e poi di Stm ne riparleremo tra qualche giorno, con più calma.

giovedì, agosto 10, 2006

L'intelligence batte i terroristi. Per me borse su!

Grande giornata.

I nostri telegiornali non hanno messo in evidenza una cosa........per la prima volta i servizi di intelligence hanno sventato una operazione terroristica pianificata in grande stile.
Questo significa:
che gli stati occidentali stanno imparando la lezione
che i fondamentalisti non sono imbattibili
che alcune nazioni hanno da tempo cambiato la strategia, e stanno ritornando ad investire in intelligence.

Le borse non lo hanno ancora capito, ma lo capiranno presto, questa è una vittoria dell’occidente, forse la prima da tanto tempo.

Io stamattina alle 10 ho chiuso l’unica posizione ribassista e ho comprato Fiat, Telecom, e Pirelli, tutte con cw , perchè un po’ di prudenza serve ancora.

P.S.
Viva l’Inghilterra!!!!

venerdì, agosto 04, 2006

Dimenticavo...il Dow J è sulla resistenza di 11320

Non sono un "tecnico", ma il 23/3/2006 il dj ha fatto un massimo relativo a 11320, oggi il DJ sta lavorando intorno a quella resistenza statica, e per di più lo sta facendo con un bel gap up di apertura.

DJ a 11336, +0.86%

Tutti contenti.....l'occupazione scende, quindi la Fed non aumenta i tassi. Tutto bello? no. Arriverà qualcuno e comincerà a dire: "siamo al top, adesso si avvicina la recessione". E tutti a vendere. In questo momento il DJ è a 11341........secondo me fra poco ci sarà l'inversione, magari nella stessa giornata di oggi. Niente di catastrofico, ma gli alti e bassi continuano.

Poi magari va tutto su e mi sono sbagliato, ma intanto stamattina ho chiuso una option call su fiat strike 11 per agosto.

Stiamo a vedere

mercoledì, agosto 02, 2006

La guerra (per ora) non influisce sulle borse.

Nonostante l'aumento delle azioni di guerra, e il bombardamento mediatico sull'occidente, per ora il conflitto libanese non ha influito sui mercati.
A mio modo di vedere le diplomazie USA ed Europee non si sono divise, sostanzialmente USA, Germania e UK con in coda il resto d'Europa e la solita Francia un po' recalcitrante sono ancora sostanzialmente unite, lo si può vedere dalle richieste di tregua, che vengono sempre abbinate alla richiesta di sicurezza per Israele. Altra cosa importante, l'ONU non ha dimenticato il problema nucleare iraniano (ricordo l'ultimatum ONU di un mese per l'Iran, pena sanzioni). Altra cosa importantissima è l'atteggiamento dei paesi arabi moderati, che si guardano bene dal fare la voce grossa. In questo quadro il conflitto libanese rimane un conflitto locale e non turba i sonni dei mercati, anzi......visto che i mercati sono un po' cinici, in fondo l'attivismo di Israele che con la sua determinazione dimostra all'Iran (mandante finale di tutto) che il mondo occidentale non è ancora asservito ai suoi terroristi e alle sue minacce, in fondo in fondo non dispiace alle borse mondiali. Certo è una ferita aperta, ma per i mercati era già una ferita aperta il governo iraniano e la sua minaccia nucleare. Per i mercati i combattimenti libanesi non aggiungono nulla ai problemi già aperti. L'unica cosa che interessa ai mercati è la disponibilità dl petrolio arabo, e per ora il conflitto libanese non cambia la situazione, per questo possiamo ancora dedicarci ai soliti temi: tassi, trimestrali, etc.......tenendo però sempre gli occhi aperti su possibili cambiamenti dello scenario e della influenza sulle disponibilità di oro nero. In tal caso tutti gli altri indicatori passerebbero in secondo piano.

Pirelli......chi ben comincia è a metà dell'opera

Non male Pirelli; certo la strada è lunga, molto molto lunga, ma la partenza è di quelle interessanti. mentre scrivo fa un +2.07% e i volumi sono in crescita.
In ogni caso è un titolo da osservare con grande interesse, essendo sui minimi storici.

martedì, agosto 01, 2006

Pirelli e c

Giovedì, ho comprato il CW call dicembre strike 7 su Pirelli, l'idea era semplice, come ho detto nel post Tronchetti ha scontato tutte le brutte notizie possibili, il titolo è ai minimi, un'altra scommessa (dopo Telecom) si può fare, in più è abbastanza plausibile, in caso di accordo con Murdoch che guadagni di più Pirelli ( a monte della catena) che Telecom. Così ho comprato Pirelli.

Venerdì sono stato impegnato per lavoro, e non ho seguito i mercati, poi in autostrada mentre andavo al mare ascolto radio 24 alle 18, e grande sorprese mi dicono che Pirelli ha fatto +3,5.
Ho passato un bel week end!